Capita ormai sempre più spesso, purtroppo, di imbattersi per strada in mascherine abbandonate. Talvolta cadono distrattamente di mano o dalla tasca del proprietario. Altre volte vengono gettate di proposito, senza la coscienza di quale danno all’ambiente può provocare questo indispensabile dispositivo di protezione individuale.
Le mascherine chirurgiche vengono ormai usate a milioni ogni giorno. Ma non tutti hanno ben compreso come smaltirle in maniera opportuna per fare in modo che non costituiscano un sovraccarico ulteriore per il già bistrattato ambiente.
Le mascherine infatti sono costituite di materiale non biodegradabile, per cui uno scorretto smaltimento diventa disastroso per l’ambiente, in particolar modo per i corsi d’acqua nel momento in cui dovessero finire in essi.
C’è innanzitutto una prima distinzione da fare: se si è positivi al Covid o no. In caso di positività, non bisogna più differenziare i rifiuti di casa. E’ necessario smaltire le mascherine nei rifiuti indifferenziati.
Meglio se vengono inseriti in un sacchetto. Chi invece, fortunatamente, non è positivo, può continuare a fare la raccolta differenziata. Smaltendo le mascherine nei rifiuti indifferenziati.
L’emergenza è nei numeri forniti sono 300.000 le tonnellate in 8 mesi tra guanti e mascherine finite nei rifiuti in Italia. E con il perdurare della pandemia i numeri non possono che aumentare. Diventa quindi indispensabile mantenere alta la coscienza civica. Non solo nell’uso di questi indispensabili dispositivi di protezione individuale, ma anche nel loro corretto smaltimento. In modo che non diventino una pesante eredità con cui fare i conti una volta terminate l’emergenza pandemica.